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Ho trovato sempre difficile descrivermi, fin dai banchi di scuola.

Cercare di farsi conoscere in poche righe è certamente impossibile, sopratutto per chi come me non ha mai avuto una grande vena letteraria.

Sono un medico, questo è sempre stato il mio desiderio da che mi ricordi: non avrei potuto fare altre professioni, neppure il musicista anche se fossi stato un fenomeno con il mio sassofono.

Sono, anche per questo, una persona fortunata perché il mio lavoro è la mia passione.

Avrei voluto essere medico chirurgo agli inizi del secolo perché l’iperspecializzazione a cui siamo costretti oggi mi sta un po’ stretta.

Amo l’ortopedia: credo sia la specialità più varia e una delle poche in cui noi medici riusciamo “quasi sempre” a far guarire il paziente.

Mi ritengo un buon chirurgo che porta con sé una sana paura, che dovrebbe accompagnare sempre chi ha un bisturi in mano, e una perenne, più o meno sottile, insoddisfazione che mi porta a ricercare sempre di migliorare il mio lavoro.

Amo la tecnologia nella mia disciplina, non amo molto i social a cui in tanti mi chiedono di iscrivermi. Non nego infatti che scrivo queste righe con un certo imbarazzo… ma del resto se fossi un paziente e dovessi farmi operare dal Dott. Antonini sarei il primo a cercare sue notizie in rete.

 

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