Via anteriore all'anca
Il chirurgo che deve effettuare un intervento di sostituzione protesica dell'anca deve necessariamente effettuare un taglio per accedere all'articolazione e poter quindi sostituire le componenti malate.
La chirurgia protesica dell'anca è sicuramente uno degli interventi di chirurgia maggiore in ambito ortopedico, e il termine "maggiore" non pesa solo sul chirurgo ma anche sul paziente.
Negli anni si sono sviluppati diversi approcci all'anca che in generale possono essere distinti in tre grandi famiglie: posteriori, laterali o anteriori.
Il chirurgo può utilizzare uno o più approcci a seconda della propria scuola o delle convinzioni maturate con l'esperienza.
L'evoluzione della chirurgia, delle protesi e degli strumentari ci ha permesso di effettuare interventi sempre meno invasivi con le diverse vie d'accesso. E' infatti oggi possibile posizionare una protesi minimizzando il trauma chirurgico, con incisioni più piccole e limitando i danni ai tessuti molli (muscoli, tendini,...).
Tra i diversi accessi all'anca credo personalmente che uno dei più interessanti sia quello mini-invasivo anteriore: con questa via il chirurgo riesce ad accedere all'articolazione senza effetturare incisioni muscolari o tendinee come avviene nella via posteriore (in cui sono sezionati gli extrarotatori dell'anca) e laterale (in cui vengono sezionati i glutei). E' possibile acceder all'articolazione divaricando i muscoli, rispettandone l'anatomia e la funzione. La mini-invasività porta a una diminuzione delle perdite ematiche, del dolore e permette una ripresa funzionale più precoce.
Video di tecnica: via anteriore all'anca mini-invasiva (rendering)